Gola e il cibo assume un valore salvifico e magico

La frenesia alimentare è forse il vizio più materiale e più agganciato all’animalità. Negli animali la ricerca del cibo rappresenta l’attività giornaliera principale legata al bisogno di sopravvivenza.

Il bisogno di mangiare è sostenuto dal piacere che il cibo regala, unito alla saturazione del bisogno. L’assunzione del cibo ha essenzialmente la funzione omeostatica di riequilibrare le energie spese attraverso il nutrimento e la ricerca connessa del piacere, che avviene nelle cellule del gusto sulla lingua. Il cibo va gustato e trattenuto sufficientemente in bocca per non essere letteralmente ingoiato e sconvolgere il metabolismo.

Il vizio interviene quando la naturale soddisfazione assume un valore salvifico e quasi magico, un potere di grande validità esistenziale. Allora la motivazione si allontana dalla sua funzione omeostatica e parte nevroticamente per placare l’ansia, riempire un vuoto esistenziale o reagire ad una frustrazione, che trasforma la consumazione in un comportamento compulsivo, vorace e frenetico.

L’organo del gusto progressivamente si sposta dalle cellule gustative della bocca al bisogno dello stomaco di saturare il senso di vuoto con il suo riempimento. Il risultato è un metabolismo alterato che porta all’ingrassamento, alla conseguente insoddisfazione e alla perdita di piacere. I sensi di colpa che ne seguono non fanno altro che rinforzare il meccanismo aumentando il senso di vuoto ansioso.

L’atto dell’assumere perde la sua funzione originale e allora: si beve per dimenticare, si trangugia il cibo perché si ha un vuoto allo stomaco, si fuma perché si è in ansia e si buttano giù medicine per risolvere i problemi.

Gola e patologia: la gola ha come organo bersaglio il sistema digerente. È, quindi, collegata a gastriti, tumori gastrici, e anche a malattie della pelle, simbolo di un corpo poco amato e privo di tenerezze e coccole.

Possibili alterazioni psichiche: disturbi alimentari psicogeni, bulimia, anoressia, obesità, fame nervosa; nelle situazioni più gravi si ipotizza un eccesso di dopamina, il quale sarebbe all’origine della dipendenza. Nei casi invece, in cui la dipendenza finisca per intorpidire il soggetto, allora vi sarà una caduta della dopamina con conseguente depressione (Masi 2015).

Ideologie connesse: una ricerca su Wikipedia segnala ben diciotto tipi di diete. Ultimamente i canali televisivi sono invasi da trasmissioni sul cibo. Che il cibo sia importante per la salute, non v’è dubbio. È la sua divinizzazione e attribuzione di valore magico e salvifico, talvolta taumaturgico, che assume i connotati dell’ideologia. L’essere umano non si “nutre” solo di cibo, ma anche di sentimenti, emozioni e passioni, le quali quando sono negative si riverberano anche sui comportamenti alimentari con conseguenze, soprattutto nel mondo occidentale, che stanno assumendo la forma di pandemia.

Possibili cure: rendersi consapevoli delle cause nevrotizzanti, rieducarsi al gusto e al giusto piacere.

 

Carluccio Bonesso

22/06/2016

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