Tante donne al Corso per insegnanti sulla Competenza emotiva

Quest’anno la SITI ha sostenuto un corso di aggiornamento per insegnanti sulla Competenza Emotiva: il presidente, Carluccio Bonesso, ha incaricato me di assumere il compito di relatore. Parlare di competenza emotiva non è mai facile, sotto tanti di punti di vista. Innanzitutto  l’elevata presenza femminile al corso induce a pensare che sia una prerogativa femminile quella di “formarsi emotivamente” (una battuta delle stesse insegnanti : “l’è roba da done”!!…).  Altra difficoltà riguarda la diffidenza iniziale, la curiosità, ma anche l’incertezza nel pensare alla validità dei contenuti, o a come possano essere utilizzati in classe, o nella vita, cittadini dotati non solo di un pensiero critico, ma anche di un altrettanto importante “sentire critico”.

Gli esiti del corso hanno dato risultati e animi pieni di soddisfazione, di energia, di buoni propositi. Gli argomenti trattati sono stati:

  • l’interazione e la struttura dell’emozione: comprendere la funzione dell’emozione come meccanismo interattivo adattivo coerente con l’evoluzione e come è strutturata.
  • La motivazione: sono le emozioni specifiche a governare le relazioni. Filia e rabbia sono le emozioni primarie, motori di ogni relazione. Felicità e colpa rappresentano le emozioni secondarie, con la funzione edonica di feedback della relazione. Fiducia e paura sono le emozioni primarie, motori di ogni azione. Gioia e tristezza le emozioni secondarie, con la funzione edonica di feedback dell’azione.
  • I sequestri emotivi e la pensabilità timica, per introdurre la conoscenza di Azione e consapevolezza. Relazione e coscienza, comunicazione e contezza sono gli altri argomenti.
  • Le relazioni fondamentali e la relazione di cura a scuola, per spiegare quanto siano fondamentali le relazioni affettive nella qualità della vita. La relazione amicale (simpatia) La relazione di cura (empatia) L’attrazione affettiva e innamoramento/amore.
  • Liminalità emotiva ed alcuni esempi di reintegrazione: introdurre la conoscenza delle normali tecniche antropologiche della reintegrazione emotiva; il continuum timico e concetto di liminalità: dalla paura alla fiducia (incoraggiare, rassicurare, dare fiducia, apprezzare); dalla tristezza alla gioia (imparare ad elaborare le sconfitte e le perdite); dalla rabbia alla filia (la riconciliazione); dalla colpa alla felicità (l’assunzione di responsabilità, l’ammettere l’errore, il chieder scusa).
  • Il perdono terapeutico per la relazione insegnante-alunno (introdurre la modalità emotiva antropologica più autentica della reintegrazione: semplici tecniche di perdono terapeutico).

Alcuni argomenti sono stati parecchio sentiti come quello delle relazioni di cura a scuola e i sequestri emotivi, proprio perché l’insegnamento come relazione di aiuto, prevede un alto coinvolgimento emotivo e relazionale, il dibattito è stato quanto mai profondo e arricchente. Al corso hanno partecipato circa 25-30 insegnanti e il clima di interazione positiva, di fiducia e di assenza di timore del giudizio da parte della collettività ha fatto emergere le problematiche più attuali.

A livello personale, infine, entrare a far parte del grande mondo della Timologia ha dato la possibilità di migliorare la mia capacità di stare in relazione con gli altri e la mia autoconsapevolezza emotiva, di pensiero e di azione e di questo sono davvero grata.

Sofia Dal Zovo

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