La passione

Quando un’emozione perdura oltre la presenza dello stimolo che l’ha generata, pervadendo con significativa intensità l’emotività della persona, allora si tratta di passione, la quale altro non è che un’emozione che dura nel tempo. L’emozione è immediata, mentre la passione occupa la mente ed il cuore della persona al punto da modificarne creativamente la vita. L’emozione è la strategia del momento contingente, mentre la passione si incarica dell’interazione dei tempi lunghi. Trasalire davanti ad un’opera d’arte è emozione, mentre per farla occorrono i tempi e l’energia della passione.

La diversità fra l’emozione e la passione risiede nel fatto che la persona che ne è portatrice, è tutta presa dall’oggetto del suo sentire.

La forte attenzione che si prolunga nel tempo, anche in assenza dell’oggetto attrattivo stesso, è accentuata da un’ipervalutazione che sconfina fino nella cecità passionale. Ne consegue che l’attivazione venga esaltata sia nei comportamenti e sia nell’aspettativa di piacere in vista di un risultato carico di finalità forti da realizzare.

Il dato di esaltazione della passione è l’aspetto più caratterizzante al punto che nel tempo pervade e sequestra il corpo e la mente, rendendoli capaci di realizzazioni finalizzate, altrimenti impossibili. Si dice infatti che senza passione non si possano realizzare cose grandi.

La passione si attiva per compiti che non sono quelli immediati e risolvibili con le stereotipie della emozione. Diventare musicista o artista non è compito d’emozione contingente, ma di passione perdurante. Ogni progetto o desiderio, che preveda una meta ardua e lontana nel tempo, necessità di passione, in assenza della quale si rischierebbe il fallimento o l’esaurimento delle energie. Inoltre l’emozione è stereotipata, atta a scopi immediati. La passione invece necessita d’essere plastica e tenace per le mete ben più complesse che si prefigge di raggiungere. La passione è inoltre creativa poiché inventa nuove strategie e genera nuovi atteggiamenti. Per lo più non è attivata come l’emozione da input prevalentemente ambientali, ma da un sentire somatico che determina un sentimento intenso, strettamente individuale e fortemente motivato, con una percezione di intensità e significato unici e singolari. Oltre a ciò la passione è pervasiva e svolge a proprio favore un’azione di sequestrodelle emozioni, si direbbe che le assoggetti e le includa ai propri fini rendendole subalterne. Nasce dall’inclusività passionale il fatto che sia chiamata anche sentimento, giacché è fortemente totalizzante il campo emotivo.

La passione pur prolungandosi nel tempo, in effetti va progressivamente attenuando le caratteristiche di eccitazione per confluire nell’atteggiamento, poiché calando la consapevolezza, confluisce nell’abitudine, secondo un sentire che si alimenta sempre più alla fonte della motivazione. Ed allora si immerge nell’umore, dal quale era uscita come emozione forte, divenuta passione capace di strutturare nuove gerarchie di pensiero che non hanno più bisogno della sua forza, giacché sono diventate atteggiamenti consolidati.

Di emozioni e passioni sane e forti se ne ha necessità continua, altrimenti le spinte ed il piacere vitali decadono nella sofferenza del vivere. Anche la passione è binaria come l’emozione, e lo è in modo forte ed oppositivo a causa della cosiddetta “cecità passionale”, la quale, però, non ammette il contrario. Anche se, ad esempio, spesso amore e odio siano le due facce di una stessa medaglia. Differentemente dall’emozione la passione possiede, invece, un’alta dinamicità che la proietta con energia verso le finalità sue proprie. In comune con l’emozione generante mantiene gli stessi scopi ed espressioni con esiti però molto diversi in quantità e qualità.

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