Si è concluso il primo percorso di autoformazione della SITI

Nella bella cornice dell’Hotel Tirreno di Trapani si è conclusa il 3 ottobre 2015 l’Assemblea della Società Italiana Di Timologia dedicata alla presentazione delle tesine e dei lavori che ha concluso il primo percorso di autoformazione biennale. Erano presenti, oltre al Presidente dell’Assocciazione Carluccio Bonesso, Diego Fabra, Florinda Formoso, Alberto Bonesso, ValterGallo, Elisa Di Ilio. All’incontro hanno preso parte anche Franco Lo Cascio e Rossella Bonomo.

Carluccio Bonesso ha aperto i lavori precisando che i soci presenti hanno sviluppato con modalità e con approfondimenti propri il tema della Timologia, presentando una loro personale interpretazione che oltre a dimostrare le comprensione degli elementi fondamentali della Scienza delle Emozioni, permettono di attribuire loro l’attestato di Timologo.

Ecco una sintesi delle tesine presentate dai neo-timologi

 

Educazione emozionale di Alberto Bonesso

Alberto presenta una bozza di lavoro da proporre ai ragazzi da lui seguiti nella sua attività di educatore di comunità, precisando, peraltro, che non ha ancora provato ad applicare quanto presenta, ma che ritiene importante un confronto con l’assemblea prima di esportare il proprio lavoro. Si tratta di un lavoro specificatamente operativo che mira a creare un progetto sperimentale per educare all’emozione i bambini.

La bozza di progetto prevede la somministrazione di esercizi pedagogici – come, ad esempio, il cheek up timico predisposto da Carluccio Bonesso – adattandolo nel linguaggio e nei concetti all’età dei bambini destinatari. Alberto, in quanto educatore, spiegherà a voce i quesiti che saranno poste ai bambini, senza che siano costretti a leggere le domande del test (anche perché, in genere, non avranno ancora l’età per farlo). In questo modo sarà possibile evidenziare lo stato di consapevolezza degli utenti coinvolti riguardo alle loro emozioni.

Si scorre l’intero test adattato da Alberto per i suoi bambini e l’assemblea propone alcune puntuali osservazioni sulla scorta della propria personale esperienza.

In particolare, Formoso sottolinea alcune note riguardo al lessico e alla formulazione; Fabra evidenzia l’utilità anche per gli adulti di una simile semplificazione delle domande del cheek up timico; Valter manifesta preoccupazione per il possibile condizionamento nelle risposte dato dai singoli operatori/educatori e quindi segnala al candidato la necessità di porre particolare attenzione alla raccolta dei risultati e alla loro riproducibilità.

Alberto evidenzia l’impossibilità ad esporre risultati, affermando di essere disponibile a ritirare l’attestato di Timologo solo in seguito alla messa in pratica dei concetti espressi dalla tesi.

Nonostante le perplessità di Alberto, l’Assemblea, dopo un interessante dibattito, rivedendo i verbali antecedenti in cui si specificava che il candidato avrebbe potuto anche delineare un possibile progetto non ancora operativo e sottolineando che il confronto tra il candidato e l’assemblea è stato foriero di utili suggerimenti, stabilisce all’unanimità di consegnare il diploma di fine corso ad Alberto Bonesso.

 

Conflitti familiari di Elisa D’Ilio

Elisa espone il proprio lavoro sperimentale sviluppato nel corso dell’estate dal titolo “Tesina applicativa della Timologia alla mediazione familiare”. Con questo lavoro la candidata si è chiesta se l’analisi del proprio stato emotivo possa influire sulla risoluzione dei conflitti familiari, valutando che alcuni assiomi della Timologia possono trovare riscontro nella pratica lavorativa di un avvocato o di un mediatore familiare.

In particolare Elisa illustra di avere utilizzato il metodo della simulazione e dei grafici cartesiani proposti dalla Timologia, al fine di aiutare le parti coinvolte ad identificare la propria emozione predominante smascherando la motivazione reale che spinge una parte ad un certo comportamento nei confronti dell’altra.

La sperimentazione è stata molto interessante e merita di essere proseguita, con l’auspicio che vi possa essere anche un proficuo confronto con mediatori familiari che possano manifestare eventuali dubbi operativi.

L’assemblea dei presenti commenta positivamente le modalità scelte dalla candidata, con particolare attenzione alle variabili messe in luce nella tesina, che consentono di rendere i risultati esportabili; i presenti suggeriscono che questo debba essere solo un primo step del percorso di specializzazione di una libera professionista, il cui lavoro potrà sicuramente divenire oggetto di confronto e formazione per altri professionisti del settore.  Viene quindi assegnato il titolo di Timologo all’unanimità.

 

Pedagogia di Florinda Formoso

Florinda espone una proposta di progetto elaborata per le classi elementari, volta ad incidere sulle abilità sociali dei bambini, che consentono di migliorare il contesto della classe e l’apprendimento; tale strumento è assolutamente conforme all’idea di una programmazione scolastica non più per contenuti, ma per competenze.

La finalità degli esercizi proposti è quella di permettere ai bambini di sviluppare la conoscenza delle otto emozioni fondamentali. Florinda spiega che l’esercizio viene svolto in più fasi, prima a coppie, poi a gruppetti ed infine con una valutazione di classe; in ogni gruppo vengono assegnati dei ruoli (il redattore, il tieni-tempo, il relatore e il coordinatore) e l’esercizio prevede la risposta personale a due domande, il successivo confronto di coppia, la creazione di una definizione di gruppo con la compilazione di una tabella ed infine la condivisione con tutti gli altri. Quella richiamata è la considdetta Tabella a “T” in cui i bambini sono chiamati a definire la parola indicata in alto (sul cappello della T, cioè un’emozione) secondo due criteri: il comportamento non verbale con cui tale emozione si manifesta e ciò che le orecchie percepiscono di quella medesima emozione.

Al fine di vagliare la fattibilità del test (proposto da altri pedagogisti e riproposto da Florinda in chiave timologica) la candidata ne propone esecuzione a i presenti.

La validità del progetto è condivisa dall’assemblea che, quindi, ritiene raggiunta la formazione per Florinda, auspicando di conoscere i risultati dell’applicazione degli esercizi alle sue classi. Per questi motivi le viene assegnano all’unanimità il titolo di Timologo.

 

Medicina funzionale di Diego Fabra

Diego introduce la propria tesina spiegando che molte delle cose che la sua esperienza professionale gli aveva insegnato hanno trovato puntuale riscontro nella teorizzazione di Bonesso. Su tale presupposto ha ritenuto di raccogliere ed abbinare quelle che sono le manifestazioni sintomatiche delle emozioni, suddividendole e cercando di motivarne l’origine.

Diego ha concretamente illustrato che gli stimoli ambientali (quali l’ambiente, la memoria, il pensiero ed il corpo) condizionano le nostre reazioni e quindi le nostre emozioni, che sono proprio meccanismi di adattamento dell’uomo all’ambiente.

L’obiettivo della tesina è stato, dunque, quello di ricercare puntualmente la relazione tra le emozioni e la biologia, creando un diagramma di sintomi associabili a delle emozioni.

Il lavoro è molto preciso e comprensibile e fornisce spunti di sviluppo e per tali motivi l’assemblea all’unanimità approva la ricerca e gli assegna il diploma di Timologo.

 

Lavorare sull’inconscio di Valter Gallo

Valter ripropone nella propria presentazione il percorso condiviso con i primi soci della SITI riflettendo sul fatto che le cose nuove si accettano solo se sperimentate in prima persona. Il candidato afferma che la Timologia consente un inquadramento delle emozioni, che, ovviamente, può essere ancora perfezionato, ma nel quale moltissima rilevanza ha l’inconscio che si nutre di emozioni senza effettuare un vaglio all’origine tra il bene ed il male.

Osserva, ancora, che particolare attenzione merita la comunicazione nei rapporti umani. Trae, così, la conclusione che è opportuno approfondire queste tematiche alla ricerca di strumenti applicativi, utili alla gestione delle emozioni per come la Timologia ci consente di conoscerle, trovando quindi “soluzioni” alle esigenze quotidiane legate alle emozioni e alle relazioni. È necessario trovare quali siano le modalità più adatte per trasmettere queste conoscenze e costruire idonei strumenti applicativi.

Nella IADC si favorisce l’autoguarigione del paziente non c’è una guida dell’operatore determinante, ma resta uno strumento particolarmente utile in qualunque caso di perdita (e per perdita non s’intende solo la morte, ma anche la perdita della dignità ad esempio, dell’autostima, ecc…) in quanto svolge un’attività di ristrutturazione-riappropriazione dell’individuo, creando un nuovo equilibrio psico-bio-energetico.

Nonostante l’apprendimento di queste conoscenze ed anche di una nuova consapevolezza per chi è stato coinvolto in queste attività, c’è un problema di creazione di strumenti integrativi per la loro complessità e per la difficoltà a trasferirli a terzi. In tale quadro informa l’assemblea che sta approfondendo le tecniche analogiche, con cui si può entrare in contatto con l’inconscio proprio e altrui attraverso, ad esempio, lo studio del linguaggio non verbale e il suo condizionamento. È necessario, dunque, cercare strumenti che consentano di agire anche sull’inconscio per reperire soluzioni applicabili e trasferibili.

L’assemblea, peraltro incuriosita da questa nuova proposta, ritiene che il candidato abbia pieno possesso delle nozioni timologiche e che abbia dato un contributo determinante in questo percorso di autoformazione e pertanto gli attribuisce il diploma di Timologo all’unanimità.

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