La droga del sesso, la lussuria

La frenesia del desiderio rivolta alle cose nasce dall’errata convinzione che dal loro possesso ed uso si possa ricavare la felicità. Quando l’oggetto della ricerca ossessiva è il sesso, allora tutto sprofonda nella lussuria.

L’attrazione sessuale è legata a motivazioni di tipo biologico e alla preservazione della specie. Nell’uomo la spinta è fortemente motivata anche da un’aspettativa di piacere così intenso quasi da perdervi i sensi. Quando la passione diventa tale da sequestrare emotivamente l’intera vita, allora compare il vizio, che diventa una specie di droga, un piacere fine a se stesso che avvia allo sviluppo delle perversioni a causa delle assuefazioni, le quali richiedono continue variazioni e novità. Ovviamente quando un individuo entra in questo meccanismo perverso, ogni ideale di amore viene soffocato dalla passione smodata.

Alla base della relazione d’amore non esiste soltanto l’attrazione affettivo-sessuale, ma anche la simpatia e l’empatia. Il lussurioso ha invece un amore egoistico centrato su di sé, che lo porta all’indifferenza o alla negazione dell’amore altrui: persegue infatti il piacere sessuale a ogni costo, indifferentemente dal male recato agli altri. L’Altro, come persona, viene meramente ridotto a oggetto di desiderio sfrenato.

Non si può parlare di amore riducendo il legame al solo aspetto attrattivo-sessuale. Al lussurioso la simpatia, quella che è fonte dell’amicizia e che genera la complicità, l’essere solidali e la condivisione tipici in un rapporto d’amore, poco importano. A lui importa la soddisfazione sessuale indipendentemente dalla persona. Men che meno si può parlare di empatia, la capacità di comprendere lo stato d’animo altrui e i suoi bisogni, che è la spinta che genera la cura: il lussurioso è un ladro di emozioni e soddisfazioni.

L’Altro fin che serve, serve!

I Don Giovanni e i Casanova forniscono un ampio bestiario di collezionismo sessuale. Il Casanova tesse la sua tela di ragno per attirare le sue prede che diventeranno un nuovo trofeo. Il Don Giovanni non ama le donne, le fa soffrire e poi le abbandona.

Il sesso fuori dalla relazione d’amore diventa una pura ricerca di soddisfazione, che conduce dal punto di vista sessuale alla regressione verso fasi infantili legate prevalentemente all’eccitazione. Inoltre, la ricerca di maggior piacere rende complesse le modalità di accoppiamento tanto da scivolare in vere e proprie nevrosi sessuali: amori di gruppo, rapporti sado-masochistici, scambismo, orge, uso di svariati strumenti meccanici, uso di farmaci, cocaina e altre droghe, gerontofilia, pedofilia, necrofilia, collezionismo sessuale, ecc.

Lussuria e patologia: secondo alcuni studiosi la lussuria può strutturare una vera e propria dipendenza. Ciò accadrebbe perché la ricerca abnorme di piacere attiverebbe un eccesso di produzione del neurotrasmettitore dopamina, il quale presiede a svariate funzioni, fra cui la ricompensa piacevole. Funzionerebbe come il meccanismo della ludopatia che già lo stesso Freud a suo tempo collegava alla lussuria analizzando la personalità di Dostoevskij. Per la precisione, lui parlava di onanismo compulsivo, quasi che la lussuria non fosse altro che una masturbazione ossessiva. La lussuria ha come organo bersaglio lo stesso sesso colpito in se stesso. È collegata infatti, ai disturbi sessuali: impotenze, eiaculatio precox, anorgasmia, vaginismo, dispareunia.

Le alterazioni psichiche collegate sono le sindromi isteriche e l’eccesso di dopamina coi fenomeni di dipendenza già citati (Masi 2015).

Le ideologie connesse alla lussuria riguardano una serie di atteggiamenti elevati a modello di vita, come il libertinaggio, l’edonismo, il gender, ecc.

Possibili cure: il vocabolario dei contrari suggerisce la castità e la purezza. Io credo che il suggerimento migliore sia il vivere la sessualità all’interno d’una relazione d’amore, perché solo dall’amore discende la felicità.

Carluccio Bonesso

15/06/2016

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