- Timologia: la scienza delle emozioni
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- La competenza emotiva. Corso di aggiornamento al Liceo Classico Internazionale Statale Giovanni Meli e all’Istituto Professionale di Stato per il Commercio Luigi Einaudi di Palermo
Il sequestro passionale
Il fatto che la passione si comporti come un’emozione che perdura nel tempo, ci dice già come strutturalmente essa possieda un effetto sequestrante. Chi vive nella passione è fortemente preso dall’oggetto del suo sentire e la sua capacità di valutare è offuscata dalla “cecità passionale”, determinata dal pathos che la nutre e la tiene viva, sequestrando le altre emozioni, le quali vengono messe al servizio della principale.
La parola pathos, di origine greca, significa letteralmente sofferenza o emozione. Secondo il pensiero greco, il pathos è una delle due forze che regolano l’animo umano ed è in contrapposizione al logos, che è la parte razionale dell’animo umano, mentre il pathos corrisponde alla parte irrazionale.
Il termine pathos ha molto in comune con la passione: il termine deriva infatti dal latino patior, che significa soffrire, provare, sopportare o patire.
Quando la passione supera la cosiddetta soglia della “normalità” inizia il sequestro “patologico”.
La passione è intensamente mossa da una spinta verso l’oggetto del suo sentire e da una edonia, che la connota piacevolmente o spiacevolmente. Possiede inoltre, la capacità di rispondere in modo forte ad una certa situazione che le è specifica, e un’espressività atta a comunicare lo stato interno e ad informare gli altri.
Quando una o più di queste funzioni “impazzisce”, allora si verifica il sequestro patologico.
La spinta eccessiva determina un iperattività compulsiva e/o frenetica, come lo è per esempio la mania e l’ossessione, oppure rallenta o addirittura blocca l’azione come accade nella catatonia e nelle fobie.
L’eccesso di edonia, o piacere, determina gli stati euforici di esaltazione, mentre al contrario si ha la depressione ed altri disturbi psichiatrici con perdita di interesse e di piacere, che si manifestano con la mancanza di interesse per le attività ricreative, incapacità di sviluppare rapporti stretti con le altre persone e mancanza di interesse per l’attività sessuale.
L’anedonia e la disedonia sono caratterizzate invece dall’inabilità patologica a provare piacere, come si riscontra in molti malati psichiatrici.
La “disregolazione omeostatica edonica” può essere valutata non solo in presenza o assenza della capacità di provar piacere, ma anche secondo differenze qualitative e quantitative rispetto alle normali condizioni. Recentemente si è riscontrato che l’abuso prolungato di droghe induce dei deficit nei meccanismi che presiedono al rinforzo positivo, ma anche l’emergere di stati affettivi negativi come ansia, disforia e depressione durante l’astinenza.
E la casistica potrebbe andare avanti per molte pagine ancora…
Il confine tra sequestro passionale e sequestro patologico non è sempre ben chiaro e la complessità della patologia resiste a facili classificazioni. Un criterio potrebbe essere riscontrato nella durata, dove uno sarebbe relativamente breve e l’altro tenderebbe invece alla permanenza. Il criterio infrastrutturale proposto dalla timologia si basa sulle funzioni emotive. Sebbene sia tutto da approfondire e verificare, potrebbe comunque aprire una nuova strada verso una classificazione della patologia ed i suoi sequestri, sempre che si possa definire col termine “patologia” il fenomeno umano rappresentante una distorsione dell’interazione.