La filia

Nel sistema della relazione al contrario della rabbia si situa l’opposta filia.

La filia raggruppa tutte quelle emozione di area specifica che determinano un atteggiamento favorevole, cioè un “essere per e con”. L’area semantica è molto ampia e talvolta per identificarla si usa semplicemente il termine di emozione o di sentimento. Si dice infatti: “Tu mi emozioni!” oppure “Provo un sentimento per te!”.

Perché filia? Non esiste un termine strettamente emotivo specifico che esprima direttamente il contrario di rabbia. D’altronde l’emozione affiliativa nelle parole composte compare con questo suffisso, vedi antropofilia, pedofilia, esterofilia, cinofilia ecc. La filia sta al fondamento dell’affettività ed è l’emozione che determina l’attaccamento, la formazione della coppia, dei legami familiari e sociali sia di tipo identificativo che unitivo.

Se la natura fondamentale della rabbia è l’ostilità originante l’odio, al contrario la filia è principalmente complice, affiliativa ed amicale e porta all’amore. La filia risponde sia al bisogno di riproduzione che ai bisogni sociali ed individuali di appartenenza, di cura, di affetto e di stima.

Intorno all’emozione affettiva si è scritto di tutto e di più, perciò non è facile far chiarezza. Inoltre non è mai distinto il livello emotivo, da quello sentimentale e dall’atteggiamento. Secondo il principio di annidamento la filia include a livelli diversi l’attrazione tenera, piacevole, fiduciosa e complice.

Poi comprende la simpatia che determina i rapporti amicali, in cui stima e parità determinano quella reciprocità che sta alla base di ogni autentica amicizia.

Vi è poi l’empatia, cuore di ogni cura. Nell’accezione comune significa più che altro la capacità di compartecipazione, saper condividere gli stati d’animo degli altri e in particolare le loro sofferenze; da qui giungono capacità di aiutare, sostenere e, soprattutto, comprendere. Indubbiamente il significato è molto ampio, tuttavia si lega sempre al saper “sentire” stati d’animo sia negativi che positivi, ed al saper alleviare la sofferenza.

Il spinta propensiva della filia varia non solo in base ai vari input, non si è infatti ben disposti alla stessa misura con tutti, ma anche secondo le caratteristiche individuali, le esperienze e l’educazione avuta. Ogni stimolo di volta in volta può rivestire più o meno attrazione e risvegliare in misura diversa l’attaccamento affettivo, le aspettative di benevolenza, di stima e di sicurezza.

L’edonia della filia è normalmente positiva. Varia invece nella passione. È maggiore quanto è più grande il piacere dello stare insieme, della complicità affiliativa ed amicale e quanto è più assidua e presente la sollecitudine alla cura e alla protezione.

La filia determina la relazione d’alleanza, la relazione calda.

Gli stimoli generanti la filia sono i soggetti attraenti, rassicuranti, meglio se complici, ed ancor più se sono intimi. La filia si sperimenta maggiormente negli stati affiliativi di appartenenza, nel ricevimento di cura e nei riconoscimenti e nell’attribuzione di stima. Il criterio valoriale a cui fa riferimento la filia è l’appartenenza e l’alleanza, quella che risponde positivamente alle domande e alla valutazione: “È con me e per me? Mi stima? Mi vuol bene? Mi ama?”

L’espressione è caratterizzata da lineamenti rilassati e dolci, volto disteso nella fiducia e incanto nello stupore. Mentre i comportamenti conseguenti sono di tipo affiliativo, empatico, amicale, protettivo, accuditivi, di vicinanza intima, di complicità solidale, di collaborazione e simpatia. La filia è un’emozione sulla scala dell’evoluzione molto ricca e complessa, annida infatti, le emozioni fileticamente antecedenti dell’area dell’attrazione, della fiducia e del piacere e della soddisfazione.

Ai vertici più alti della competenza emotiva la filia si configura come tenerezza, dolcezza e soavità, con buona pace di chi non avendo accesso a questi livelli di sensibilità, non le comprenda e le dileggi.

L’essere umano per la sua natura eminentemente sociale ha fame continua di filia, cioè di affetto, di simpatia ed empatia, perché è dalla qualità dell’affettività che nasce l’amore, cuore unico della felicità.

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