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Guarire l’ira: la mitezza
All’opposto della distropia aggressiva, l’ira e la rabbia, si pone la protropia innocente della mitezza e comprende la pazienza, la resilienza, la calma, la remissività, l’arrendevolezza, la condiscendenza, la tolleranza, la clemenza, l’indulgenza, la rassegnazione, la sopportazione e l’accettazione.
La sapienza antica oppone all’ira la più funzionale pazienza e io aggiungerei anche la più adattiva mitezza. Contrariamente all’ira, la pazienza è la disposizione alla moderazione, alla tolleranza e alla sopportazione più o meno rassegnata. La stessa origine del termine rimanda al patire pathein e pathos, dolore e sofferenza. Dal punto di vista relazionale la protropia della pace è la capacità di rimandare la reazione alle avversità, alle opposizioni, rimanendo fermi in un atteggiamento di autocontrollo. La pazienza è la disposizione di chi persiste in un atteggiamento di accettazione di fronte alle difficoltà e alle traversie della vita cercando di rimanere sereno, tenendo a bada le emozioni ostili e continuando nelle proprie azioni. La pazienza non va mai disgiunta dalla perseveranza.
La pazienza, oltreché essere l’argine che si oppone all’amarezza, alla depressione e all’angoscia provocata dalle traversie della vita, rafforza la volontà di bene ed aumenta la resilienza. Pazienza e mitezza sono ambedue protropiche, virtuose, ma la mitezza aggiunge un aspetto filiaco più evidente per la benevola umanità che la caratterizza. Il mite è ricco di mansuetudine e docilità, alieno quindi ad ogni forma di ben che minima ostilità. La mitezza si esprime attraverso comportamenti carichi di dolcezza, di gentilezza, di pacatezza, che nella relazione assumono le vesti della tenerezza nei riguardi di ogni forma di vita.
Nel possibile processo di reintegrazione degli stati e dei vissuti carenziali responsabili dell’ira, non va dimenticato il perdono terapeutico per rielaborare quelle violenze subite che sono la linfa inconscia da cui la rabbia prende le sua distruttività.
L’economia emotiva della protropia innocente, della pazienza e della mitezza è simile a quella dell’umiltà, finalizzata alla pace e alla serenità delle relazioni, ma aggiunge un aspetto di lungimiranza nella pazienza e un aspetto di dolcezza e tenerezza nella mitezza.
La persona paziente resiste al lasciarsi prendere dall’aggressività, perché ne conosce le conseguenze negative, mentre il mite guarda con occhi di misericordia alle debolezze degli altri e alle traversie della vita. Inoltre attribuisce un valore negativo ad ogni forma di reazione eccessiva, mentre il mite in ogni avversità e difficoltà vi intravede un significato da realizzare.
La protropia innocente della pace, della pazienza possiede la strategia dei tempi lunghi, mentre la mitezza quella del bene.