- Timologia: la scienza delle emozioni
- da nell'attesa... n. 37 del 5 ottobre 2013 - Nasce a Palermo la Società Italiana di Timologia (Diego Fabra)
- Cos'è la SITI?
- Il volto oscuro del potere
- La competenza emotiva. Corso di aggiornamento al Liceo Classico Internazionale Statale Giovanni Meli e all’Istituto Professionale di Stato per il Commercio Luigi Einaudi di Palermo
Le varie facce del potere 2- Il potere e le sue strategie emotive
Esiste un poter fare ed un poter far fare. Il primo è l’esercizio della libertà di scegliere nell’ambito delle nostre possibilità e responsabilità, mentre l’altro riguarda l’esercizio del dominio sugli altri.
Avete mai sentito parlare di: ‘specchietto per le allodole’, ‘esca per pesci’, ‘bastone e carota’, ‘con le buone o con le cattive’? Lo specchietto è la lusinga che sta tra il furbo e la sua vittima, l’esca serve al pescatore per prendere i pesci, il bastone e la carota sono le maniere forti o buone usate alternativamente dal padrone per far camminare l’asino, oppure dai dominatori coi loro dominati.
L’effetto potere è determinato dalle emozioni e dalle parole che sequestrano progressivamente la persona, tanto da lasciarsi sottomettere e convincere o sentirsi costretta a fare e ad andare nella direzione del dominatore. Il potere ricorre continuamente a strategie di imposizione più o meno palesi, attivando emozioni e motivazioni potenti. Le principali sono la paura, l’emozione che l’evoluzione ha specializzato per riconoscere il pericolo, la rabbia per reagire alle minacce, ed il dolore, che ci informa del danno. Gli aspiranti al potere sanno da sempre, che per coronare i loro progetti di dominio, devono saper erogare paura, sospetto e financo dolore, per ottenere la sottomissione, giacché gli esseri umani aspirano alla libertà e non amano l’asservimento. I dominatori sono bravissimi nel cavalcare i timori delle persone per proporsi come salvatori. Sono abili catalizzatori della rabbia che indirizzano contro i nemici da loro additati. Una volta ottenuto la delega dalle persone, cioè raggiunto il potere, impediscono con ogni mezzo a chiunque di sfuggire al loro dominio. Oltre che tener viva la paura ed alta la rabbia, servendosi massicciamente dei mezzi di comunicazione, non si fanno scrupoli di infliggere dolore ai più riottosi. In molte parti del mondo prigioni, torture ed anche morte sono tutt’oggi praticate. Il 2019 conta l’uccisione di 49 giornalisti, mentre, stando alla fonte Onu, 881 sono quelli uccisi negli ultimi 10 anni, e più della metà in Paesi in pace. Nel 90 per cento dei casi questi omicidi rimangono a impuniti. Chi è empatico, cioè tiene accesi i suoi mirror, e non è psicopatico al punto di aspirare unicamente al proprio tornaconto e successo, chi insomma ama le persone dona fiducia e cura, mentre chi invece vive di potere eroga paura e dolore, perché in fondo in fondo disprezza il genere umano. Si presentano come salvatori, ma sono i primi veri nemici dell’umanità.
Filosofi e studiosi, vedi Foucault e Han,hanno analizzato la genesi del potere nella storia, distinguendo il biopotere esercitato sulla vita degli Altri, dallo psicopotere esercitato sulla mente e la psiche dell’Altro. Si tratta di mettere le manette o la benda ai neuroni specchio e non ascoltare più l’Altro, ma usarlo in funzione propria, relegandolo al ruolo di oggetto. La storia è piena di farabutti, che saliti in groppa a bianchi cavalli davanti a orde in divisa, hanno fatto centinaia di milioni di orfani, vedove, devastato città e campagne, impoverito e depredato popolazioni e riempito di dolore ed orrore il mondo. Hanno poi chiamato le loro nefandezze con parole roboanti, come vittoria, liberazione, civilizzazione. Si sono definiti re e salvatori, mentre erano e rimarranno sempre solo dei grandi assassini, sebbene le loro statue campeggino ancora in molte delle nostre piazze. “Meglio era che non fossero mai nati” si direbbe con il testo sacro.
Oggi i dominatori hanno elaborato le strategie del psicopotere. Usano le tecniche seduttive della persuasione. La parola è sottile, perché il “suadére” del persuadere viene dal latino suavis, cioè soave, con dolcezza, o più volgarmente con la vasellina!!! La tecnica è semplice e in buona sostanza consiste nel “se vuoi essere felice, DEVI ecc, ecc… avere successo, diventare ricco, consumare, consumare, consumare… Che cosa? I nostri prodotti !!!”