Atlante delle Emozioni Umane: ma le emozioni non sono nuvole

Il tentativo di aprire conoscenze nel ricco mondo delle emozioni è da lodare, ma purtroppo poco utile se privo di un background culturale specifico che sostenga lo sforzo. La sensazione del lettore dinanzi ad “Atlante delle Emozioni Umane”, di Tiffany Watt Smith distribuito da La Repubblica Mind, è di trovarsi dinanzi ad un libro aneddotico, discorsivo, quasi confidente, stranamente suddiviso in paragrafi alfabetici, come si trattasse di un dizionario. L’idea – dunque – sembrerebbe partire da una catalogazione di tipo enciclopedico, in qualche modo rigorosa e documentata. Nulla di più lontano dalla realtà: la suddivisione in lettere dell’alfabeto è solo un modo tipografico, essendo i contenuti non appartenenti ad un corpo scientifico o semantico che unifichi mai le parti. L’autrice si lascia andare a personali considerazioni, intuizioni, suggestioni creando nel lettore a volte una curiosità aneddotica, a volte narrativa, ma certamente non una competenza di livello ulteriore oltre quella già appresa o intuita nel personale percorso di vita. In altre parole chiunque potrebbe lasciarsi andare a fantasie quando si parli di gelosia, piuttosto che di coraggio o di malcontento.

E per evitare che qualcuno – come noi – possa richiedere un paradigma di riferimento, un “corpo” scientifico o semantico, insomma qualcosa di veramente utile, l’autrice si rifugia nell’impossibilità di delimitare, descrivere o definire compiutamente le “nuvole del cielo”… Ma le emozioni non sono nuvole, e chi studia Timologia lo sa benissimo: anzi questa convinzione potrebbe essere un grande passo all’indietro nella conoscenza delle timie.

Ma questo “Atlante delle Emozioni Umane” richiama proprio le nuvole del cielo, perchè ha la stessa consistenza culturale di un vapore acqueo. Invitiamo ogni eventuale lettore a non farsi illusioni: la competenza emotiva richiede – per l’appunto – “competenza” in chi la insegna e non solo “emotività”, l’emotività di chi crede di trasmettere sapere perdendosi tra fiocchi di nuvole e parole suggestive.

Diego Ezio Fabra

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