- Timologia: la scienza delle emozioni
- da nell'attesa... n. 37 del 5 ottobre 2013 - Nasce a Palermo la Società Italiana di Timologia (Diego Fabra)
- Cos'è la SITI?
- Il volto oscuro del potere
- La competenza emotiva. Corso di aggiornamento al Liceo Classico Internazionale Statale Giovanni Meli e all’Istituto Professionale di Stato per il Commercio Luigi Einaudi di Palermo
L’inerzia emotiva
Inerzia è lo stato di quiete o movimento che un corpo tende a mantenere se non interviene una forza esterna a modificarlo. L’inerzia timica (emotiva) è caratterizzata da una valutazione emotiva sotto soglia, che staziona fuori dalla coscienza e dalla consapevolezza della persona e genera un agire umorale, si direbbe di tipo sottocorticale e sottolimbico. È la condizione in cui prevalgono le valutazioni istintuali, gli apprendimenti e le abitudini.
La persona non ha contezza piena di ciò che sta facendo: si direbbe che è distratta, che è con la testa altrove, mentre si muove. Le motivazioni del suo agire e le azioni che mette in atto, vanno secondo processi che sono fuori dalla soglia del pensiero, perciò saranno le tendenze e le pratiche a trascinare le azioni.
È anche vero che è pressoché impossibile che la coscienza sia sempre presente alla relazione e alle motivazioni e che la consapevolezza presieda in continuazione ad ogni azione: sarebbe molto stressante e l’attenzione eccessiva disturberebbe gli automatismi.
L’inerzia timica si avvera quando è l’umoralità quotidiana a guidare azioni e relazioni interagendo minimamente con il pensiero e con la riflessione. Allora accade che le gerarchie inconsce del bisogno (i moventi) prendano il sopravvento e guidino la persona.
L’inerzia timica potrebbe essere definita anche come sequestro umorale, quello che nel parlare comune viene coloritamente definito come “lunaticità”, avere la luna storta o di traverso, essere neri, avere le paturnie, o il giovanile “sclerare”, “essere un riccio” “non esserci con la testa” e tanti altri detti presenti in tutte le culture. Ma l’inerzia timica non è descrivibile solo in termini più o meno negativi, perché esiste anche un’inerzia timica positiva dell’ottimista, del gioioso e dell’entusiasta. Tutte queste modalità hanno in comune l’umoralità, cioè un sentire vagamente acritico e stazionante in prossimità della pensabilità timica, ma anche fuori.
Non va dimenticato che lo stato umorale, non solo è legato alle condizioni fisiche della persona, ai suoi vissuti, ma bensì anche ai suoi tratti personali temperamentali, alla ereditarietà e al momento che sta vivendo. La possibilità di modificare l’inerzia emotiva risiede tutta nella capacità della persona di far consapevolezza sulle emozioni che stanno agendo nel suo animo.
Come sto? Perché sono di questo umore?
Sono queste le domande che chiedono una risposta sulla quale costruire l’autocontrollo e la propria competenza emotiva.
- L’analfabetismo emotivo si alimenta all’agire umorale, non consapevole, determinando quei comportamenti abitudinari e quegli atteggiamenti che possono fare il vuoto intorno, proprio perché non ci si rende conto e si va di inerzia senza possibilità di cambiamento o miglioramento.
- L’inerzia emotiva